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La legislazione sul sovraindebitamento: guida completa (Aggiornata al 2024)

Esploriamo insieme la rilevanza della legislazione sul sovraindebitamento, un valido strumento che ha contribuito a supportare molte persone in situazioni finanziarie complesse nell’arco degli ultimi 12 anni.

Con l’introduzione della legge 3/2012 e, successivamente, con il Codice della Crisi (d.lgs 12.01.2019 n.14), l’Italia ha adottato un sistema alternativo al fallimento, ridefinendo una concezione millenaria del diritto basata sulla responsabilità illimitata del debitore. Tale approccio innovativo ha sottolineato come il fallimento non sia solo dannoso per il debitore, ma possa avere impatti negativi sull’intero sistema economico.

Nonostante la sua efficacia, la normativa sul sovraindebitamento non è universalmente accettata e continua a suscitare resistenze da parte di alcuni operatori del diritto. Tuttavia, essa rappresenta un salvagente per coloro che affrontano difficoltà finanziarie a causa di debiti accumulati.

È importante sottolineare che non si tratta di uno strumento per chi cerca di evitare il pagamento dei debiti in modo sleale, ma piuttosto di un sostegno per coloro in uno stato di crisi, a patto che tale situazione non sia derivata da dolo o colpa grave.

La legislazione in questione offre la possibilità a chi è in sovraindebitamento di effettuare pagamenti basati sulle proprie capacità finanziarie per un periodo di tempo ragionevole. Successivamente, il debitore può essere liberato dal residuo dei debiti, fornendo loro l’opportunità di riconquistare la propria stabilità finanziaria.

Questa legge si presenta come una soluzione flessibile e umana per affrontare le sfide finanziarie, offrendo una via d’uscita che tiene conto delle reali possibilità delle persone coinvolte. Adesso, esploreremo più approfonditamente il funzionamento di questa normativa e come possa rappresentare un valido strumento per chi cerca di superare le difficoltà economiche.

A cosa serve la legislazione sul sovraindebitamento?

Iniziamo ad esaminare insieme il ruolo e l’importanza della legislazione sul sovraindebitamento, un elemento cruciale per gestire le crisi finanziarie e offrire una seconda possibilità alle persone in difficoltà.

Una persona in uno stato critico di sovraindebitamento rischia non solo di non poter onorare i propri debiti, ma anche di subire pignoramenti che, tuttavia, non portano alla liberazione dal peso dei debiti, mantenendo il debitore indebitato a lungo termine e provocandone la morte finanziaria.

Questa condizione non solo colpisce il debitore, ma ha un impatto negativo sull’intero sistema finanziario, sui creditori e sullo Stato. Un individuo in difficoltà finanziaria diventa un elemento non produttivo per l’economia, con conseguenze devastanti sulla sua capacità di guadagno, assunzione, spesa e pagamento delle tasse.

La legislazione sul sovraindebitamento si inserisce in questo contesto, offrendo al debitore la possibilità di effettuare pagamenti in base alle proprie capacità finanziarie per un periodo di tempo ragionevole. Questa opportunità permette al debitore di liberarsi dal resto dei debiti, offrendo una possibilità di riscatto e di ritorno a una vita produttiva.

Questo approccio non beneficia solo il debitore ma riveste anche un’importanza fondamentale per i creditori. Spesso, i debitori non possiedono un patrimonio ampio, essendo eroso dai debiti stessi. Un eventuale pignoramento di tali beni porterebbe a recuperare solo una percentuale minima del debito, lasciando una parte considerevole irrisolta.

Concedere al debitore la possibilità di pianificare il rimborso attraverso un piano strutturato, approvato da esperti contabili, si rivela quindi un’alternativa più vantaggiosa. Questo approccio consente ai creditori di ottenere una somma complessiva notevolmente maggiore rispetto a un pignoramento e una vendita immediata del patrimonio. La dilazione dei pagamenti offre una soluzione più realistica e sostenibile, garantendo un recupero più efficace dei crediti per entrambe le parti coinvolte nel processo.

Cosa è il sovraindebitamento ?

Il legislatore definisce il sovraindebitamento come una “situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente“. In parole più semplici, si tratta di una condizione di crisi economica in cui un individuo o un’azienda non può più gestire i propri debiti in modo continuativo.

È fondamentale sottolineare che il sovraindebitamento non si configura quando un debitore, temporaneamente incapace di pagare alcune rate, si impegna a riprendere i pagamenti in modo regolare nel tempo. Per essere considerati in crisi da sovraindebitamento, lo stato di insolvenza deve essere continuativo e costante secondo quanto stabilito dalla legge.

In sostanza, il sovraindebitamento rappresenta la differenza negativa tra il reddito di un individuo, al netto delle spese necessarie per vivere dignitosamente, e l’ammontare complessivo delle rate. Tale differenza deve essere costantemente negativa, determinando così il grado di sovraindebitamento del debitore.

La normativa sul sovraindebitamento non si limita a facilitare il recupero delle somme per i creditori; essa garantisce anche al debitore un’esistenza dignitosa per sé e per la sua famiglia. In questo modo, si cerca di bilanciare gli interessi delle parti coinvolte, creando un sistema che promuove la sostenibilità finanziaria e offre una prospettiva positiva per chi attraversa difficoltà economiche.

Quali sono i soggetti che possono accedere alla procedura di sovraindebitamento ?

La categoria di coloro che possono richiedere l’applicazione della legge sul sovraindebitamento è ampia e comprende, tutti i soggetti non fallibili:

  • Persone fisiche
  • Consumatori
  • Imprenditori agricoli
  • Professionisti iscritti a un albo e lavoratori autonomi con partita IVA
  • Start-up innovative
  • Artisti
  • Enti non commerciali come associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato
  • Aziende, imprenditori e società “sotto soglia”

Sono da considerasi sotto soglia i commercianti, i piccoli imprenditori e lavoratori autonomi con partita IVA, che non abbiano superato i seguenti parametri negli ultimi 3 anni:

  • Fatturato inferiore a 200.000 euro
  • Patrimonio inferiore a 300.000 euro
  • Debiti inferiori a 500.000 euro

Mentre tutti gli altri soggetti elencati possono accedere alla procedura indipendentemente dall’entità del debito, dal valore del patrimonio o dal fatturato.

Quali sono gli strumenti che il codice della crisi mette a disposizione ??

Il Codice della crisi offre diversi strumenti mirati a garantire l’esdebitazione di soggetti in difficoltà finanziaria, tra i più importanti vi sono:

  • Il piano del consumatore, anch’esso previsto dal Codice, è rivolto a debitori persone fisiche senza attività imprenditoriale o professionale. Questa procedura consente di ristrutturare i debiti attraverso un percorso giudiziale, presentando un piano al tribunale che, se omologato, assicura l’esdebitazione al termine dell’esecuzione ( in questo caso non si richiede l’approvazione dei creditori come nel concordato minore).

Per di più, il Codice, cosciente che all’interno di una famiglia l’origine dei debiti può essere comune a più soggetti, introduce la esdebitazione familiare, una procedura che offre una soluzione innovativa per affrontare le difficoltà finanziarie in modo collaborativo.

Vantaggi comprendono la gestione autonoma dei beni, il mantenimento della posizione lavorativa e l’esdebitazione finale.
concordato minore: rappresenta una procedura giudiziale che permette ai debitori persone fisiche, impegnati in attività imprenditoriale o professionale, di ristrutturare i propri debiti e di proseguirne l’attività evitando di ricorrere alla liquidazione dei propri beni, e dunque la chiusura dell’azienda.

Avviata su istanza del debitore, la procedura richiede un piano di ristrutturazione redatto da un professionista abilitato, sottoposto all’approvazione dei creditori e poi alla omologazione del tribunale, tale piano dopo l’omologa vincolerà i creditori alle sue disposizioni.

Vantaggi inclusi sono il mantenimento del controllo sui beni, la conservazione della posizione lavorativa e l’ottenimento dell’esdebitazione.

  • L’esdebitazione dell’incapiente è un’altra forma di esdebitazione offerta dal Codice, forse la più innovativa, poichè consente a chi è sovraindebitato e incapiente (ossia non possiede alcun patrimonio e ha un reddito troppo basso per potere accantonare somme da riservare alla procedura, perché a mala pena sufficienti al proprio sostentamento e di quello della famiglia) di ottenere l’esonero totale dal pagamento del residuo debito, senza offrire nulla ai creditori!

I requisiti richiesti sono: essere una persona fisica; essere in stato di sovraindebitamento; incapacità di offrire utilità ai creditori. Se il giudice ritiene il debitore incapiente, concede l’esdebitazione totale con decreto una sola volta nella vita del debitore.

  • La liquidazione controllata, si configura come un’efficace soluzione in situazioni di crisi da sovraindebitamento, particolarmente quando altre procedure non sono praticabili. Attivata su iniziativa del debitore o del creditore, questa procedura consente la liberazione completa dai debiti mediante la liquidazione dei beni, offrendo un approccio meno oneroso e più agevole per superare la crisi finanziaria.

Un’ancora di salvezza per coloro che cercano una soluzione flessibile e efficace alle sfide del sovraindebitamento.
I vantaggi includono la semplicità e i minori costi rispetto ad altre procedure, sebbene comporti la perdita di beni e richieda una valutazione del tribunale sulla fattibilità del piano.

Quali debiti rientrano nel sovraindebitamento?

In pratica, la maggior parte dei debiti che conosciamo può ricadere sotto l’ombrello della legge sul sovraindebitamento. Stiamo parlando di debiti con:

  • banche
  • finanziarie
  • Agenzia delle Entrate Riscossione
  • altre istituzioni finanziarie.

Tuttavia, è importante sottolineare che mantenimenti all’ex coniuge e familiari, risarcimenti danni da fatto illecito extra-contrattuale e sanzioni pecuniarie amministrative non rientrano tra le somme trattabili attraverso questa normativa.

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